O cancellier

Armonizzazione di Paolo Bon

Canto Popolare 
Provenienza: Emilia Romagna



Testo

Sento chiamar peppino, fatti coraggio
cent'anni di galera son di passaggio.
O cancellier che tieni la penna in mano
scrivi un po' più piano la mia condanna.
Scrivi una letterina alla mia mamma
dille che so' 'n galera per una donna.
Che sono in galera per una donna
che m'ha promesso il cuore non me l'ha dato.
Che m'ha promesso il cuore non me l'ha dato,
ed un bacin d'amore me l'ha negato.
Io voglio ritornare sul monte Scevole,
dove tutte le donne fanno all'amore.

Descrizione

Questo canto di carcere proviene dalle colline emiliane e ancora oggi sembrerebbe essere cantato nelle osterie, come riferitoci dal compianto don Gianrico Fornasari parroco di Groppallo Barsi. E' conosciuto anche in altre regioni dell'Italia settentrionale. Quasi tutte le lezioni sono legate fra di loro dall'episodio dell'uomo arrestato e portato davanti al "cancelliere" che scriverà la condanna. Questo antico canto popolare presenta però un contenuto diverso rispetto ai tradizionali canti di prigione, in cui il protagonista è solitamente condannato per gravi reati quali l'assassinio, il furto o per aver tradito la propria Patria disertando.